RWANDA: MOLTE OMBRE SUI FATTI DEL '94
Il genocidio ruandese avvenuto nel 1994 tocca ancora le coscienze sul tema dei diritti umani e della pace: una parte degli accusati del genocidio ha subito un verdetto di colpevolezza senza potere dimostrare la propria innocenza. Che molte persone siano morte è innegabile, ma non si è detto ancora per mano di chi. Il discorso tribale è stato un mezzo, ma gli scopi sono stati accuratamente nascosti da chi aveva interesse alle risorse e al dominio su quelle zone. Lo testimonia il libro di Ndayambaje Elie. "Arusha la mensonge au prètoire",uscito nel 2018, che racconta per filo e per segno il calvario del processo ad Arusha per il genocidio. Ho scritto questo avendo in parte visto indirettamente l’escalation della violenza e delle uccisioni, molti miei amici sono morti e i loro figli mi hanno raccontato la loro storia. Poi c’è la testimonianza dei padri rogazionisti presso i quali siamo stati ospiti: tra questi Padre Vito Giorgio che ha pubblicato: "Diario di un genocidio: Ruanda1994" di Padre Tiziano Pegoraro che sta traducendo in italiano il libro di Ndayambaje Elie e che ha scritto la nota che si troverà qui sotto. Tutto questo sperando che, finalmente, ci sia un po’ di pace e di giustizia per il popolo rwandese.