Scrivere una biografia non è mai facile, si corre il rischio di cadere nell’ovvio o nella tentazione di voler esporre le proprie “medagliette”. Per evitare questa possibilità, ripenso ogni giorno alla campagna veneta, in cui sono nata nei primi anni cinquanta, da una famiglia di contadini, in cui la terra e la natura erano la prima maestra di vita, di umiltà, ma anche di caparbietà.
Da giovane, quinta di sette fratelli, in un contesto sociale dove l’emancipazione femminile era ancora ben lungi dal divenire e la possibilità di studiare fino alla terza media era un lusso concesso a pochi, ho capito presto che avrei dovuto lottare con tutte le mie forze per poter esprimere le mie potenzialità.
Con queste premesse sono arrivata a Padova, nei primi anni ’70, quando ho sposato Toni ed è nato mio figlio Andrea.
Per realizzare i miei sogni, appena Andrea ha cominciato ad andare all’asilo, ho ricominciato da adulta a studiare, prima alle scuole serali, poi il diploma all’Istituto Magistrale Fusinato e, successivamente, la laurea in pedagogia, una seconda laurea in Filosofia e, recentemente, il dottorato in Filosofia del Pensiero Africano.
Tutto questo con la convinzione socratica di "sapere di non sapere", un'ignoranza intesa come consapevolezza di una conoscenza non definitiva, che diventa però movente fondamentale del desiderio di conoscere.
In quest’ottica, dopo diversi anni in cui ho lavorato come impiegata contabile, ho scelto la strada dell’insegnamento dall’83 fino al 2018, anno in cui ho maturato i requisiti per la pensione: sono partita come precaria dall’asilo nido e scuola elementare per poi ottenere il ruolo nel 1999 nelle scuole medie e superiori come insegnante di italiano, storia e geografia e successivamente, anche filosofia.
In questi anni, in particolare quelli di precariato, ho avuto la possibilità di approfondire la realtà formativa, i meccanismi della psiche umana nell’apprendimento e di sperimentare e consolidare diverse prassi educative.
La ripresa degli studi è andata in parallelo con un altro aspetto determinante per la mia vita e che deriva dagli insegnamenti ricevuti dei miei genitori: quello del mondo del volontariato, del desiderio di comprendere le situazioni di sofferenza e di ingiustizia e cercando di porre rimedio senza pretendere di salvare il mondo ma dando una parte del proprio tempo e del proprio essere agli altri.
Così, assieme a mio marito Toni, con cui condividevo e tuttora condivido questo passione, sono stata tra i soci fondatori di due associazioni, Associazioni e Amici del Rwanda (oggi Amici dei Popoli) di Padova nel 1983 Unica Terra nel 1989; queste esperienze mi hanno permesso di toccare con mano la realtà dell’immigrazione e dei progetti di sviluppo internazionali, collaborando anche con Ong africane, anche con esperienze vissute in Rwanda e in Congo.
In quest’ambito, ho conosciuto e lavorato molto con le donne straniere, collaborando con il Comune di Padova alla realizzazione di una ricerca nel 94; ho così potuto stabilire una conoscenza molto arricchente che mi portata a impostare, con alcune di loro, un rapporto di sorellanza di cui sono molto orgogliosa.
L’esperienza maturata mi ha consentito, fin dagli anni 90, di far parte di numerosi coordinamenti sia padovani sia regionali, in particolare per quanto riguarda la definizione di un volontariato che parli di giustizia e non solo di carità.
Valuto questi momenti come fondamentali per la comprensione delle diverse culture e per l’incontro con l’altro, quello che si presenta con il suo “volto indifeso” e richiede di essere conosciuto per quello che è senza pregiudizi e chiusure.
Il mettere insieme le due realtà, scuola e volontariato, è stato quindi naturale: mi sono quindi formata professionalmente nello sviluppare percorsi di educazione interculturale nella scuola e di integrazione di ragazzi stranieri nella realtà scolastica. Su questi argomenti ho pubblicato nel 2004 un saggio dal titolo “Ragazzo straniero tra scuola e territorio”.
Nel corso degli anni ho attuato una didattica interculturale e frequentato numerosi corsi accademici sull’interculturalità e sul pensiero occidentale, orientale e africano comparando le varie forme che si sono sviluppate in luoghi e contesti storici e antropologici diversi.
Nel 2010 ho ricevuto dal Sindaco di Padova e dalla Consulta Femminile il Pubblico Riconoscimento ed il Sigillo della Città di Padova “per l’impegno prodigato nelle attività di intercultura e inserimento attivo di ragazzi stranieri”.
Nel frattempo continuo a coltivare le mie passioni: la musica di Simon e Garfunkel, Bob Dylan e Joan Baez, I Carmina Burana e Chaikowsky,con Winter Dreams, Guccini e Zucchero solo per citarne alcuni, le musiche latino americane che ho conosciuto giovanissima ballando con i miei fratelli.
Amo moltissimo la lettura in particolare i gialli: Agatha Christie, Simenon i “nordici”:svedesi e norvegesi.
Ma la passione più importante è il giardinaggio, le piante vengono seguite dalla semina alla raccolta dei frutti di un melograno e un nespolo giapponese.
I titoli accademici
Diploma istituto magistrale ottenuto all’Istituto Fusinato a Padova
Laurea in pedagogia nel 1988 a Magistero, Padova, tesi su “Problemi pedagogici e scolastici nel pensiero di Vincenzo Garelli” . relatore Prof. De Vivo Questo autore, vissuto nell’ottocento, nel periodo dell’Unità d’Italia, è eccezionalmente attuale per la sua impostazione nell’istruzione degli adulti, sia contadini analfabeti, sia carcerati per i quali immagina luoghi come le isole del Tirreno molto più salubri delle carceri delle città; per tutti gli adulti predispone delle lezioni che partono dai numeri e dalla matematica per avvicinare gli “studenti” a concetti vicini e conosciuti. Cosa che mi è servita molto nell’insegnare l’italiano a studenti arabi e cinesi che posseggono codici molto diversi dal nostro alfabeto
Laurea in filosofia presso l’Università di Padova nel2003, Relatore Prof. Da Re, tesi su “Il pensiero africano fra tradizione e filosofia”. (Panoramica sul pensiero africano passando per l’oralità e la tradizione, la scrittura, la letteratura e la filosofia).
Dottorato in Filosofia su “Pensiero africano fra Tradizione, religione e filosofia” conseguito alla Pontificia Università Lateranense a Roma il 22-10-2014, voto 90/90 summa cum laude. Relatori: Proff. Martin Nkafu – A. Ales Bello e E. Baccarini.